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Una delle più’ antiche tradizioni cittadine, vuole che il Duomo sorga sulla vestigia dell’ antico tempio romano costruito da Plinio il Giovane dedicato alla Dea della Felicità.
La chiesa, frutto di lavori eseguiti nel corso dei secoli, risulta essere un amalgama di stili diversi. All’esterno la facciata del Seicento si presenta incompiuta, mentre il lato nord è impreziosito da un ricco portale gotico con bassorilievi (datato prima metà del XIV secolo), preceduto da una scala settecentesca opera di Venanzio Righi. Affianca la chiesa un campanile romanico cilindrico, di stile ravennate (XIII secolo). L’interno dell’edificio, di impronta rinascimentale, è a pianta a croce latina ad un’unica navata con soffitto a cassettoni del Seicento e cappelle laterali. Tra queste si distinguono: la cappella del Santissimo Sacramento di fine Seicento di Nicola Barbioni; la cappella di San Paolo che ospita l’affresco raffigurante la Conversione sulla via di Damasco del Pomarancio. Nel coro sono affrescati episodi della vita di san Florido, mentre gli stalli lignei risalgono alla fine del XVI secolo e sono opera di Raffaellino del Colle. L’altare maggiore è della fine del Settecento ricostruito dopo il terremoto del 1789 che distrusse anche la cupola. Una scala conduce alla cripta, chiamata anche chiesa inferiore (del XV secolo), ove sono custodite le reliquie dei santi titolari della cattedrale e conserva anche la reliquia del cranio di San Crescentino e la statua della Madonna nera di Città di Castello.
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